- Il Podcasting è un fenomeno in grande ascesa, destinato a diventare uno degli strumenti di marketing utilizzato abitualmente dalle aziende per fare branding.
- YouTube è oggi la piattaforma online più utilizzata dagli italiani, secondo una recente analisi di Comscore.
- L’uno e l’altro hanno potenzialità enormi per le aziende che vogliano investire in branding online per aumentare la propria visibilità e notorietà.
- Se non supportati da professionisti, però, si rischia di fare un buco nell’acqua e sprecare risorse.
In questo momento di cambiamento forzato, generato da una crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti, ti starai senz’altro chiedendo su cosa puntare per rilanciare il tuo brand, farti notare e differenziarti dai competitor.
Per essere incisivi, distinguersi rispetto all’immensa mole di informazioni disponibili e creare engagement, è necessario che i contenuti siano creativi e originali. Una strategia molto efficace è quella di creare una branded storytelling, cioè una vera e propria storia, una narrazione sul brand.
I podcast e i video online sono due strumenti utilizzati a questo proposito. Attraverso la condivisione periodica di contenuti di valore, le persone arrivano a sentire di conoscere la tua azienda e quindi sviluppano fiducia nel brand. Quando avranno esigenze legate a ciò che la tua azienda offre, sarà molto probabile che vorranno contattarti. E quando conoscono persone con tali esigenze, è molto probabile che ti raccomandino ad esse.
In questo articolo ti spieghiamo perché vale la pena investire sulla creazione di un canale Podcast e/o un canale YouTube, puntando sull’uno o sull’altro, oppure su entrambi, in base ai tuoi obiettivi e al tuo target.
Podcast: un fenomeno in ascesa
Le storie raccontate attraverso i Podcast, il cosiddetto vocal storytelling, sono in grado di connettere i brand con le persone. Bisogna, però, articolare il racconto, sviluppando Podcast con un valore contenutistico unico, che veicolino i valori e la mission dell’impresa.
Considerando le sue potenzialità di engagement e le sue caratteristiche come strumento di coinvolgimento di attuali o potenziali clienti, riteniamo che si tratti di un fenomeno destinato a diventare uno degli strumenti di marketing utilizzato abitualmente dalle aziende per fare branding.
Come abbiamo spiegato in un nostro precedente articolo, il Podcast, non è ancora molto diffuso in Italia. Tuttavia, è un fenomeno in grande ascesa: Google rileva che l’interesse degli utenti italiani online verso il Podcast, nell’ultimo anno e mezzo, ha conosciuto una crescita che non si è mai arrestata.
Fonte: Google Trends
YouTube: il più amato dagli italiani
Mentre il Podcast ancora non è molto diffuso, se parliamo di YouTube, ci riferiamo invece ad un canale superstar, che – come rilevato da una recente analisi di Comscore – risulta essere la piattaforma più utilizzata dagli italiani.
Fonte: ComScore
Anche in questo caso, non è utile improvvisarsi, ma studiare un piano che preveda la pubblicazione di contenuti di valore e accattivanti per la propria audience.
Che siano Podcast o video su YouTube, la tua azienda ne guadagnerà in visibilità e notorietà. Accrescerai la riconoscibilità del tuo brand e avrai la possibilità di diventare un vero e proprio punto di riferimento per il tuo settore.
Ma prima di svelarti quale scegliere per la tua strategia, analizziamo i punti di forza e debolezza sia dei Podcast che dei video YouTube.
La fruizione
Sia YouTube che i Podcast possono essere fruiti ovunque, da qualsiasi dispositivo, che sia un cellulare, un tablet o un computer e nel momento in cui più si desidera, essere stoppati e ripresi in seguito, quando se ne ha voglia e tempo.
I Podcast, però, possono essere ascoltati anche e soprattutto mentre si fa altro, ad esempio, mentre si va al lavoro, si è in macchina o sui mezzi pubblici, mentre si cucina o si fa sport. Cosa che i video YouTube non permettono.
Puntare sull’immagine o sulla voce?
Per chi non è abituato a parlare in pubblico, spesso è più difficile esporsi in video: si ritiene che sia più facile usare soltanto la voce. In realtà, dal punto di vista dell’interesse dell’utente, è molto difficile tenere alta l’attenzione di chi ci ascolta solo con l’utilizzo della voce: i contenuti devono essere davvero molto pertinenti e diretti al target.
Nei video, invece, la potenza dell’immagine aiuta molto, naturalmente se fatta bene e con gli strumenti giusti. Senza contare che nei video è possibile aggiungere diverse call to action, come link ad un altro video oppure grafiche di accompagnamento che si alternano alla semplice ripresa. Con questi accorgimenti, si riesce a catturare per più tempo l’attenzione dell’utente.
Eppure, a differenza dei video, che lasciano poco spazio all’immaginazione perché è tutto rivelato da ciò che si vede, l’ascolto di un Podcast stimola molto di più il processo creativo e rende parte attiva il fruitore della storia, creando con lui un legame molto più forte.
Le piattaforme e l’analisi dei dati
Quando si tratta di Podcasting, esistono diverse piattaforme in cui è possibile aggiungere i tuoi contenuti e condividerli (per citarne solo alcune: Spreaker, Buzzsprout, Anchor, Captivate). Se una piattaforma non soddisfa le tue esigenze, puoi sempre utilizzare una piattaforma diversa.
Un discorso diverso vale, invece, per YouTube che oggi è il servizio di condivisione video dominante. Esistono altre piattaforme che permettono di caricare video su Internet (alcune aziende usano Vimeo, ad esempio) ma nessuna di esse ha la portata o la base utenti di YouTube.
Inoltre, YouTube è di proprietà di Google quindi Google, nel suo motore di ricerca, darà la priorità ai video di YouTube piuttosto che ai Podcast pubblicati su qualsiasi piattaforma.
Sia che tu faccia Podcast o video su YouTube, le piattaforme che utilizzi ti danno la possibilità di ottenere degli analytics sui comportamenti degli utenti che usufruiscono dei tuoi contenuti. Se analizzati con cura, potrai farne tesoro per capire chi è il tuo pubblico e per avere spunti per la realizzazione di nuovi contenuti.
Ottimizzare i costi/benefici
Il video può essere più facilmente convertito in un Podcast, ma non viceversa.
Se invece realizzi un Podcast, non puoi direttamente trasformarlo in un video: occorrerà aggiungere immagini accattivanti e realizzare un nuovo montaggio per creare un contenuto significativo dal punto di vista comunicativo.
La possibilità di convertire e riutilizzare in modo esponenziale i contenuti in modo efficace in tutti i formati possibili è di fondamentale importanza quando valuti il tuo investimento sulle attività online.
L’interazione con gli utenti
Nei Podcast mancano alcune funzioni di interazione con gli utenti che invece sono presenti su YouTube, come ad esempio i commenti e i mi piace. Inoltre, YouTube utilizza algoritmi per mostrare ai propri visitatori i contenuti che potrebbero piacere, quindi contenuti correlati al video che hanno visto o stanno vedendo. Questo significa che i tuoi video possono apparire come “consigliati” e quindi attrarre nuovi utenti. Per i Podcast, invece, per attrarre nuovo pubblico devi necessariamente pubblicizzare il canale su altri canali (esempio, sul tuo sito, su Linkedin o altro).
Quale scegliere tra Podcast e YouTube?
La vera risposta è: dipende. Si tratta di trovare quale strumento funziona meglio per la tua azienda. Un ottimo approccio sarebbe quello di iniziare ad utilizzare un mix di entrambi, giocando sulla forza di ciascuna piattaforma per interagire meglio con il tuo pubblico.
Ogni azienda, infatti, può creare un canale tutto suo e organizzare i contenuti in diversi episodi (nel caso dei Podcast) o playlist (nel caso di YouTube) che approfondiscono uno o più tematiche. Questo aiuta a far crescere la reputazione e credibilità dell’azienda, in quanto diventa una vera e propria fonte di informazione. Chi salva il canale nei propri preferiti è sempre aggiornato sull’uscita dei contenuti, fidelizzandosi sempre di più.
È bene ricordare che, per affermarsi quale punto di riferimento e voce autorevole in un certo settore, occorre mostrare le proprie competenze pubblicando costantemente contenuti di alta qualità.
Il modo migliore per farlo è affidarsi a dei professionisti, che possono costruire con te un piano di contenuti adeguato e che ti aiutino a scegliere la soluzione migliore per la tua azienda. Ma soprattutto, che ti aiutino a individuare i contenuti da veicolare e a gestire (soprattutto nel caso di YouTube) le conversazioni con gli utenti.
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